Un bel soggetto, una delle saghe famigliari più straordinarie della storia italiana, bruciato in una specie di telenovela, una roba dichiaratamente pre-televisiva. Dietro
la copertina pastello da romanzo rosa, una scorpacciata di frasi ad effetto,
banalità da stanza delle lavandaie di un secolo fa e sciatterie stilistiche.
La letteratura che prepara materiali per la peggiore
televisione è quella che fa più rabbia.
E vende tanto!
Il problema più
grosso in Italia non è che si vede troppa cattiva tivvù e si legge poco; è che quel
poco si legge, dai libri di cucina, ai giallacci, a questa roba qui, scimmiotta e alimenta la
peggiore tivvù.