venerdì 31 marzo 2023

I romanzi di Laszlo Krasznahorkai







Qual è il romanzo migliore di  Krasznahorkai? 

Leggerne uno qualsiasi e porsi questa domanda significa arrivare sempre alla stessa risposta.

E’ senza dubbio il più grande scrittore vivente che si può incontrare. Lo è per la potenza visionaria nel costruire le storie, per il livello di profondità della riflessione filosofica da cui cui i suoi libri risalgono, per la complessità e la bellezza della sua prosa.

Le letterature dell’est stanno producendo in questi ultimi anni le cose migliori che si trovano in giro. Penso anche a Cartarescu e a Gospodinov soprattutto. E per una ragione precisa che li accomuna. Perché riescono ad elevare l’ultimo grande tracollo della storia contemporanea, quello dei regimi del comunismo reale, a paradigma del tracollo nichilista della metafisica dell’uomo contemporaneo e della percezione ormai comune del (non)senso che ha il vivere nell’universo e nel nostro piccolo mondo così come possiamo percepirli ed interpretarli oggi. Sembra che il crollo dell'ultima utopia apra la strada al trionfo del nulla. E Krasznahorkai anche nel racconto di questa percezione è il più grande. 

Pochi scrittori hanno un livello di qualità così alto e così omogeneo nei romanzi che hanno pubblicato nel corso degli anni. E’ per queste ragioni che ogni volta che si finisce di leggerne uno dei suoi libri, sembra è il migliore. 

Poi si va  a riguardare li precedenti e ci si accorge che ogni classifica è arbitraria. Quindi la risposta alla domanda è semplicemente che sono tutti bellissimi.