sabato 12 marzo 2022

Annientare di Michel Houellebecq

 




Lascio l’esegesi del testo agli specialisti houellebecquiani, che già si stanno affannando (è meno lui? è sempre lui? si è imborghesito? è diventato buono? è diventato solo meno provocatorio e più perfido - e questo libro è in realtà una trappola a trabocchetto? il matrimonio lo ha reso romantico? oppure gli ha solo messo le pantofole ai neuroni? o invece ci sta prendendo tutti perculo, giocando a spiazzarci? è più o meno profetico? è più o meno disperato? eccetera eccetera). Dico solo (e non è poco) che per tanti aspetti, per un certo umore di fondo soprattutto e per l’angolo visuale dal quale si guarda il mondo che c'è fuori, mi ci sono sentito tristemente, dolorosamente, ma anche dolcemente in sintonia. E confesso che la cosa mi ha sorpreso e un po' spaventato. Bisognerà che me lo rumini bene.

Al di là delle interpretazioni e senza pretendere di dover pensare al capolavoro, è un romanzo da leggere perché è scritto benissimo, come al solito. E al di là dell’apparente affastellarsi di temi e scenari l’architettura tiene e funziona. Poi, come tutti i romanzi scritti bene, crea un ambiente, un mondo, con i suoi umori, sentimenti, colori.

A tratti andando avanti nelle pagine e in quelle atmosfere ovattate, tra ospedali, RSA, case grandi e silenziose, boschi autunnali e lungofiumi nebbiosi ci si sporge pericolosamente verso un accenno di noia, di quasi assopimento. Il pilota automatico si affaccia a proporsi: “vado avanti io?”. La lunghezza del libro e la mancanza di certi eccessi di furori acidi e scorrettissimi, a cui Hb ci aveva abituati, accentua la percezione di un calo di tensione. Ma dura poco. I capitoli brevi, gli incastri degli diversi scenari e una frasetta giusta che improvvisamente illumina tutto un panorama mentale, rompono la monotonia. Al pilota si risponde “lascia stare, che questa è roba che mi riguarda”. E così si torna alla tensione di lettura giusta. Forse proprio in quel vago senso di noia morbidosa (e nel primo sogno nella casa del padre), sta nascosto il segreto di questo romanzo.

Tirando le somme. Come ho sempre detto, parlando dei libri di Houellebecq: ad avercene, di romanzi come i suoi.