martedì 10 agosto 2010


La Vostra Corrispondente, la cui vanità (e ben più della vanità) è stata solleticata al suo primo ingresso nel blog dall'apparizione inopinata del "mutanda" (ve lo ricordate, vero ?) ha deciso ormai di rendere stabile la sua permanenza in Scarabooks.
La  sua sensibilità ecologica ,affinata da  spossanti battaglie   per la salvezza di specie rarissime in via d'estinzione (pipistrelli nani di Onferno, abeti delle Madonie, lupi dell'Appennino....) è nota a tutti, ma è ormai stanca di arrancare  per monti  e per mari, abbigliata con informi tute mimetiche, alla ricerca di preziosi esemplari biologici cui portare aiuto . 
Ha dunque   stabilito  di  convogliare le sue energie  in   più ardui (ma meno polverosi e più eleganti) terreni , garantendo la sopravvivenza   di  momenti e sensazioni che altrimenti rischierebbero di perdersi : opere d'arte trascurate, canzoni dimenticate , libri senza lettori, luoghi inconsueti, piccoli effimeri attimi  di follia del quotidiano.
Sprezzante dei rischi ha deciso anche di avventurarsi nel territorio più ostico  e scivoloso : quello delle sottigliezze sintattico -grammaticali....

Armata di dizionari, manuali di grammatica e di interpunzione, pennarelli rossi e gialli, in collegamento diretto con i più colti e affascinanti esponenti dell'Accademia della Crusca, paladina delle battaglie dimenticate, spezza una delle numerose lance in suo possesso per la salvaguardia di uno dei più oscuri e trascurati (finora) segni di punteggiatura:


IL PUNTO E VIRGOLA



 
" Avete mai visto un punto e virgola che piange? Un punto e virgola corpo 14 in Times New Roman che si dispera perché non lo usano più? Beh, io l'ho visto stanotte e non è stato un bel vedere "

(Diego Cugia – “Zomberos” Mondadori)

Il punto e virgola,  onesto lavoratore dell'interpunzione,  è un eroe negletto;  rischia di andare in pensione senza nemmeno un "trattamento di fine rapporto” ; corre il pericolo di cadere nell'oblio e nella assoluta latitanza di voci  che si levino in sua difesa. Ma la V.C. non lo lascerà andare da solo incontro alla sua sorte.
Certo - bisogna ammetterlo - il punto e virgola  non si è mai esposto in prima linea. Non ha mai aperto coraggiosamente un periodo, lui ; (lo so, lo so caro, che adori stare qui in mezzo) ha mantenuto sempre una posizione intermedia.
Non ha l'intraprendenza  della virgola; quella prezzemola ha saputo insinuarsi in posizioni che di certo non le competono. Non ha la determinazione  del punto,  capace di chiudere ogni frase , di porre termine a situazioni magari troppo a lungo trascinate;  né  ha - per carattere forse -  l'aggressività del punto esclamativo o la dialettica dell'interrogativo. (lo so cosa pensi: la gentilezza implica sempre la pazienza: quanto hai ragione!!!!)
Non si è mai fatto forte della sua storia , della sua anzianità ( più di cinque secoli !) e del suo non facile compito di assicurare fluidità a periodi o a idee complesse . E' vero che si è garantito un suo piccolo posto preciso all'interno della parentesi ...ma non basta.
Gli americani ( e voi sapete quanto contano gli americani ) già non lo usano più. Un misero futuro lo aspetta: quello di essere utilizzato solo nell'arido linguaggio informatico CC++ per esempio in posta elettronica per distinguere gli indirizzi dei destinatari.
Ma davvero lo lasceremo li' a muffire in attesa di un destino migliore?
Il punto e virgola è l'eroe di un periodare arioso e pausato. Nel calcio sarebbe l'onesto faticatore di centrocampo; (non offenderti che ti porto a vincere i mondiali, dai ) che recupera il pallone e cuce l'azione tra la difesa e l'attacco; anche la lingua , come il calcio, ha bisogno di mediani.

La V.C. M.me Suzette