venerdì 6 agosto 2010

LA VITA: ISTRUZIONI PER L'USO

Un condominio. Sventrato.
Dentro si vedono, nomi, cose, parole.  

P a r o l e .


Potrebbe essere, anzi é, l'inizio di una storia.
Perchè le storie, di parole sono fatte.
E se é l'inizio di una storia, allora lo spazio occupato da questo disegno su questa pagina (non importa se di carta o virtuale), allora, "lo spazio comincia così, solo con delle parole, segni tracciati sulla pagina bianca".
Prima istruzione di "La vita : istruzioni per l'uso" :
la vita é uno spazio che riempiamo di parole.


Il condominio in cui stiamo entrando, in un'ora precisa di una sera, mentre sta accadendo e sta per accadere qualcosa , é uno spazio occupato da parole.
E' fatto di scale, stanze, oggetti, animali, persone:
"uno spazio inventario" e insieme "uno spazio inventato".
Tra un condominio vero ed il nostro condomino disegnato e il condominio di parole di Perec non c'é alcuna differenza.
Seconda istruzione di "La vita: istruzioni per l'uso" :  la vita é uno spazio che ci raccontiamo.

Iniziamo a muoverci nel condominio.

Perec ha costruito il suo condominio seguendo uno schema di gioco. Possiamo farlo anche noi. Però dobbiamo decidere, "come vogliamo giocare". Sta a noi scegliere le regole del gioco. Possiamo giocare come fa un cavallo sulla scacchiera nel gioco degli scacchi. Con mosse ad L. Così non passiamo mai per lo stesso punto. E decidiamo anche che ogni volta che tocchiamo un muro perimetrale del nostro condominio raccontato, il racconto fa una pausa. Finisce un capitolo. Oppure possiamo servici degli indici e dei repertori e fare altri giochi: potremmo seguire la storia di un solo condòmino. Oppure saltellare da un nome geografico all'altro. Oppure incaponirci nel voler a tutti i costi ritrovare le citazioni che Perec, enigmista burlone, dissemina  qua e là nel racconto. Oppure abbandonarci alla lettura delle storie nella storia.
Terza istruzione di "La vita: istruzioni per l'uso" : raccontando la vita, che è uno spazio, decidiamo di  seguire delle regole. O di ignorarle.

In ogni stanza c'è Qualcuno o c'è stato Qualcuno. I Qualcuno hanno sempre una storia. E poi i Qualcuno riempiono sempre lo spazio, hanno sempre degli oggetti. Tante storie. Tanti oggetti. Per non dimenticare nessuna storia,  dobbiamo testimoniare e inventariare ogni oggetto. Elencare.
Quarta istruzione di "La vita: istruzioni per l'uso" : il racconto della vita è testimonianza, elenco, inventario.

In una stanza c'è qualcuno a cui piace giocare. Ha scelto un gioco e lo ha giocato per tutta la vita: il gioco del puzzle. Ha inventato dal niente i suoi puzzle, cominciando col dipingere ad acquerello i porti dov'è approdato. Ha fatto costruire i puzzle, per poi ricomporli e infine distruggerli. Una storia senza niente all'inizio, con niente alla fine. Come il nostro condominio. Perché anche quello verrà distrutto, un giorno. Come le vite che raccontiamo. Perché anche quelle finiranno nel Niente.
Quinta istruzione di "La vita: istruzioni per l'uso: il racconto della vita comincia dal Niente e nel Niente finisce.
Può succedere che qualcuno, prima che il suo Niente arrivi, non riesca a portare a termine il suo gioco. Ma se il suo gioco, dovesse rimanere incompleto ed incompleto, per di più, finire nel Niente, che senso ha giocare?" Semplice:  il senso è che la vita è un gioco. Un essere in gioco anche senza scegliere di giocare.
Sesta istruzione di "La vita: istruzioni per l'uso":  Vivere è giocare.
Il gioco possiamo sceglierlo noi. Scacchi, puzzle,carte, nascondino, acchiapparella.
Ricordiamocelo: giocare dà leggerezza alla vita!