lunedì 16 agosto 2010

WRITERS

di Artemisia


Ci sono storie, personaggi, situazioni,  raccontati nei libri, che prendono il volo, si staccano dal contesto e si arpionano nella mente e ti spingono a soffermarti, a guardare sotto il tappeto della quotidianeità con altri occhi.
Spilli, aghi, molle.
O anche semplici e banali pensieri.
Tra le 880 pagine di Underworld di DeLillo, compare Moonman. E' uno dei primi writers.
Giù nelle viscere nel Bronx a dipingere vagoni ferroviari, prima di dirigere la squadra di pittori d'angeli sul muro dei morti.

Artisti  o vandali?
Quanto è possibile distinguere l'atto vandalico del "deturpare" senza alcun fine estetico dall'atto creativo/artistico compiuto dai graffittari?



Non è possibile, sicchè nella legislazione le norme "antigraffittari" sono dettate dall'idea di salvaguardia della proprietà privata e del bene collettivo, a prescindere dalla qualità artistica del graffito.
Deturpare come modificare, manipolare, far mutare aspetto.
Reato.
(Anche l'immigrazione clandestina è reato)

I galleristi, i critici, già alla fine degli anni '60 in America, dove i writers fecero la prima comparsa, si impossessarono del loro linguaggio trasformandolo in una corrente artistica.

La normalizzazione del canone grafico/pittorico dei writers, ha accolto schiere di "artisti" dentro spazi elargiti e concessi. Su muri predisposti. Invitati a gare pubbliche indette dalle amministrazioni locali.


"questa è l'arte di cui si parla nei vicoli, fin dai tampi di Bird, e voi non potete più non vederci, non potete non sapere chi siamo, ormai abbiamo una notorietà totale, Momzo Tops e Rimester e io, abbiamo la fama e non più la vergogna, e i l treno passa davanti alle finestre cieche di tutti quei caseggiati vuoti ma abitati anche se non si vede nessuno, ma dovete vedere le nostre firme e i nostri fumetti e le poesie luminose e in rima, questa è l'arte che non può stare ferma, che ti attraversa i bulbi oculari giorno e notte, l'arte guizzante degli slum e delle discariche, che ti fa lampeggiare quei colori in faccia – tipo sono io il tuo film, rotto in culo."

(Underworld – Don DeLillo)


Il treno, non il muro o la parete.
Il treno. Movimento e guizzo.
Queste forme di espressione, prima che artistica, erano forme di affermazione del sè.
Affermazione dell'esistenza.
(e firma, nome, tag, erano il codice dei writers.)


Cosa hanno in comune i primi writers con gli adolescenti annoiati armati di scarpe firmate e pennarello?
Cosa hanno in comune i primi writers con i graffittari alla moda?
Cosa hanno in comune i primi writers con le gallerie d'arte?
Nulla.
La street art e il vandalismo sono aspetti della stessa medaglia.
Il nostro tempo è cannibale.

Quando qualcosa si pone come nuovo, viene immediatamente inserito nei ranghi, e alcuni si appropriano degli aspetti "vitali" ed altri degli aspetti "deleteri" .
Di fatto, nelle espressioni posteriori, il senso di ciò che il nuovo portava  si perde.
Normalizzazione. Svuotamento del senso.
In ogni senso.