sabato 26 giugno 2010

BORIS VIAN: L'amore è (duro) gioco

Materiali eterogenei.
Il testo dell'intervento alla conferenza "Nécéssité d'un érotisme littéraire",
cinque poesie
e il raccontino "Drencula".
Sono raccolti in un libricino edito da DuePunti,
a cui in modo arbitrario è stato dato il titolo di "Scritti pornografici".
La poesia "Libertà", ad esempio, tutto è tranne che uno scritto pornografico.


E' una poesia adulta, forte, palluta, ma non pornografica.




Tutto il senso, l’atmosfera, sospesa tra la dolcezza del sentimento che muove la scena e il bisogno di farlo irrompere nei luoghi e nei corpi , la reiterazione cadenzata e in crescendo del bisogno dell’emozioni di manifestarsi, è bellissimo.

Non si resta indifferenti al contrasto tra la dolcezza del lento avvicinarsi e la durezza del segnare il terreno, dell'imprimere il segno, dello scrivere in nome attraverso il marchio del seme, attraverso il corpo stesso.
Un' urgenza di possesso. Un'assolutezza di possesso.
Sulle cose che lì conducono, sugli spazi che abita, sul letto dove dorme, sul corpo, dentro il corpo.
E non è un corpo qualunque.
Scriverò il tuo nome.
Il tuo nome.
Ripetuto come un'ossessione.
Una poesia d'amore.

Imbrattare. Che scelta linguistica curiosa.

Tanto è falsa la retorica smielassa dell’amore, tanto è vero il parlar d'amore per com’è: un imbrattarsi dell’altro, con il piacere che ci ricavano i bambini a imbrattarsi quando giocano nella sabbia o anche nelle pozzanghere o si buttano addosso le cose.

Quando esiste un autentico trasporto emotivo e fisico (che nasce da un’alchimia complicata e rarissima di molecole, emozioni e parole e non andrebbe mai sprecata), dell' “oggetto” due cose devono piacere di più: i difetti e gli umori ( umori fisici: gli odori, i sapori, la gestualità). Se ti piace imbrattartene ed imbrattarlo/a, allora….. allora sei fregato. E per Vian l'amore è totalizzante. Come ne "La schiuma dei giorni".


Libertà                                                            


Sulla soglia di casa tua
Sul tuo assito lucente
Sul coperchio del tuo piano
Scrivo il tuo nome


Sul primo degli scalini e
Sul secondo e sugli altri                                   
Sulla porta di casa tua
Scrivo il tuo nome


Sui muri della camera                                                               
Sui parati di serpente
Sulla cenere del camino
Scrivo il tuo nome
                                                                                                                                               Boris Vian
Sul guanciale e le lenzuola                                                                                 
Su quel materasso di lana
Su quel cuscino ingiallito
Scrivo il tuo nome
                                                                                                     
Sul tuo viso così teso
Sulle tue narici larghe
Sui due seni aguzzi
Scrivo il tuo nome


Sullo scudo del tuo ventre
Sulle tue cosce aperte
Sul misterioso sportello
Scrivo il tuo nome


Sono venuto qui stanotte
Per imbrattare ogni cosa
Sono venuto per il nome
Per scriverlo
Con lo sperma